Le quaglie
1 Tu o Dio, hai castigato giustamente gli Egiziani
e li hai tormentaticon molti animali, simili a quelli che adoravano.
2 Invece il tuo popolo non l’hai castigato,
ma, nella tua bontà, gli hai preparato le quaglie
che era un cibo straordinario
e lo desideravano tanto, perché avevano fame.
3 Al contrario, gli Egiziani avevano fame
ma erano disgustati daglianimali che mandasti loro,
perdevano perfino l’istinto della fame.
Il tuo popolo, invece, fu senza cibo per poco tempo;
ben presto, infatti, poté gustare per la prima volta un cibo squisito,
mai assaggiato fino allora.
4 Certo, su quelli doveva abbattersi una carestia implacabile
perché erano gli oppressori
e solo al tuo popolo dovevi far vedere
come tormentavi i suoi nemici.
Serpenti e cavallette
5 Quando serpenti sinuosi assalirono i tuoi
e come bestie inferocite mordevano e davano la morte,
questo tuo castigo non distrusse tutto il popolo.
6 Fu solo un avvertimento pauroso e durò per breve tempo.
Ma ci fu anche un segno della salvezza
che doveva ricordare loro le parole della tua legge:
7 infatti chi si voltava a guardare il serpente di bronzo
era salvato non dalla statua,
ma solo da te che sei il salvatore di tutti.
8 E così hai dimostrato ai nostri nemici
che tu solo liberi da ogni male.
9 Gli Egiziani morivano per le punture di cavallette e di mosche
e non riuscivano a trovare un rimedio per sopravvivere,
perché meritavano un simile castigo.
10 Invece nemmeno il morso velenoso dei serpenti poté uccidere i tuoi figli,
perché tu avevi compassione di loro e li salvavi.
11 Erano morsicati dai serpenti
perché ricordassero le tue parole,
ma subito venivano guariti
per timore che si dimenticassero di te
e diventassero insensibili ai tuoi benefici.
12 Non si curavano con erbe e unguenti:
bastava la tua parola, o Signore, che tutto guarisce.
13 Tu infatti hai potere sulla vita e sulla morte,
puoi far scendere nelregnodei morti e far risalire.
14 Invece l’uomo, nella sua cattiveria,
può uccidere
ma non può ridare il respiro a chi non l’ha più
e non può liberare chi ormai è prigioniero
delmondodei morti.
La grandine e altri fenomeni strani
15 Non è possibile sfuggire alla tua mano, o Signore.
16 Gli Egiziani, che non volevano riconoscerti come Dio,
li hai frustati con il tuo braccio potente,
li hai perseguitati con piogge incredibili,
grandine e acquazzoni travolgenti,
e li hai distrutti con il fuoco.
17 E, cosa stranissima, nell’acqua che tutto spegne
il fuoco diventava più grande,
perché tutta la natura combatte sempre a fianco dei giusti.
18 Talvolta la fiamma si attenuava
per non distruggere
gli animali mandati contro gli Egiziani.
Di fronte a questo spettacolo dovevano ben capire
che era Dio a colpirli con il suogiudizio.
19 Talvolta invece la fiamma, anche in mezzo all’acqua,
bruciava con forza straordinaria
per distruggere i prodotti di quella terra
abitata da uomini ingiusti.
La manna
20 Al tuo popolo, invece, hai distribuito ilpane degliangeli.
Non era necessario il loro lavoro,
perché tu dal cielo davi loro un pane già pronto:
poteva piacere a tutti e soddisfare ogni palato.
21 Questo cibo che proveniva da te
ai tuoi figli manifestava la tua tenerezza:
incontrava il gusto di chi lo mangiava
esi trasformava come ciascuno voleva.
22 Ma poi, come una coltre dineve o di ghiaccio,
resisteva al fuoco senza sciogliersi.
Così gli Israeliti potevano capire anche quello che avvenne
quando il fuoco resisteva all’acqua e alla tempesta
per distruggere come folgore i raccolti dei nemici.
23 Invece ora, perché si trattava del cibo dei tuoi figli,
il fuoco dimenticava perfino la sua forza distruttiva.
24 Ogni cosa creata è al servizio di te che l’hai fatta:
è dura nel castigare i cattivi
e dolce nel fare del bene a quelli che confidano in te.
25 Perciò anche allora si adattava a ogni cambiamento,
era al servizio di quel che davi per nutrire tutti
secondo i desideri di chi ti pregava.
26 Così i tuoi figli che tu ami, o Signore, imparino
che non bastano i frutti della terra a nutrire l’uomo:
solo la tua parola tiene in vita chi ha fiducia in te.
27 Lamannaresisteva al fuoco,
ma poi si scioglieva sfiorata soltanto da un raggio di sole.
28 Così dobbiamo imparare a ringraziarti
prima che spunti il sole
e a pregarti quando si fa giorno.
29 Perché, se uno è ingrato,
la sua speranza si scioglie come brina invernale
e si disperde come acqua che non serve più.
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